Montalto,
Il Redentore e la “Rosa dei Venti”
La scalata della cima
del Montalto (1956 mt), (la cima più alta del massiccio aspromontano),
procura delle sensazioni alle quali è impossibile rimanere indifferenti.
Giunti sulle cime un panorama mozzafiato si presenta davanti agli occhi:
le isole, i due mari (Jonio e Tirreno), i vulcani (Etna e Stromboli) e un
silenzio, simbolo dell’armonia della natura, la Statua del Redentore che
sembra contemplare questo spettacolo meraviglioso e inoltre la “Rosa dei
Venti”. L’alba vista dal Montalto è un’esperienza unica e
indimenticabile! Da Montalto si diparte inoltre il Sentiero Italia
tracciato del Cai nel 1995. L'idea
di porre una statua sul Montalto risale al 1899. Fervevano infatti i
preparativi per l'Anno Santo e tra le varie iniziative si pensò di
salutare il XX secolo erigendo venti monumenti al Redentore su altrettante
cime italiane. Il Comitato deputato all'individuazione dei siti prescelse
anche l'Aspromonte e cosi il 23 settembre 1901 (occorsero ben due anni per
la raccolta della somma necessaria) il cardinale Portanova, insieme
ai vescovi della Calabria, celebrò la Santa Messa alla presenza di oltre
duemila fedeli. Nell’agosto 2000 il monumento del Redentore è stato
ricordato per il suo centenario, con una celebrazione e l’aggiunta di
una “Croce” nelle mani della statua da circa 150 scout. Da ricordare
inoltre il monumento la "Rosa dei Venti", posto dal Gruppo
Escursionista Aspromonte di Reggio Calabria, che indica la direzione delle
maggiori città del mondo riferita alla loro posizione geografica ed ai
punti cardinali.
Montalto,
Il Redentore e la “Rosa dei Venti” si raggiungono da Gambarie in
autovettura in circa 45’, dopo avere preso la strada per la Diga del
Menta, proseguendo fino al bivio per l’ex base americana, dopo qualche
km, si lascia l’auto e si prende il sentiero sulla destra per altri
10’.
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La
cascate Maesano
Il territorio aspromontano è
ricchissimo di acque e di suggestive cascate. Tra le più famose e le più
raggiungibili sono le cascate del Maesano (del torrente Menta-Amendolea).
Il percorso per la cascata alquanto suggestivo, ricco di panorami
mozzafiato, non è molto difficoltoso. Si attraversavo crinali ricchi di faggete e
pinete, fino a raggiungere la cascata, che compare all’improvviso nella
valle. D’estate, giunti sul posto, è
possibile fare il bagno nelle sue acque fresche e limpide. Si
raggiunge da Gambarie in auto per Montalto, fino alla diga del Menta in
circa 20’. Poi si scende fino sotto il muraglione della diga e si prende
il sentiero che porta alla cascata per altri 55’ a piedi.
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Il Bosco delle Fate
Gambarie è tutta
immersa in boschi stupendi, uno dei più belli è forse il cosiddetto
Bosco delle fate.Una Faggeta ricca di misteri e leggende, in cui si può
godere oltre che di una piacevole frescura, di una pace che
ritempra l’anima. In autunno è ricco di funghi porcini. Si
raggiunge da Gambarie a piedi in 10’ percorrendo la SS 183 fino alle
ultime case di Gambarie lato sud e prima della colonia Impdap. |
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Mausoleo Garibaldi
Il Mausoleo di
Garibaldi ricorda il
passaggio di Garibaldi in Aspromonte nell’agosto 1862. Immerso in un
bosco di pini secolari tra cui un esemplare presso cui, narra la storia
(leggenda ?), il nostro
Generale, dopo una giornata di battaglia,
si appoggiò dopo il ferimento a una gamba. Ma al di là
dell’importanza storica del luogo , l’escursionista potrà ammirare,
lungo il facile sentiero (di colore rosso nr.6 di circa 4h, solo andata, a
piedi) che conduce al mausoleo, i meravigliosi boschi di faggi e pini, i
diversi ruscelletti e le piccole cascate in un sottobosco ricco di funghi,
ciclamini, erica e felci. Lungo
il percorso è abbastanza facile incontrare qualche esemplare della fauna
del Parco.
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L'albero dove è stato ferito
Garibaldi |
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Il Mausoleo |
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